martedì 26 aprile 2016

Costanza d' Altavilla


Costanza d' Altavilla



Dopo Giovanna d'Angiò, dopo Isabella del Balzo e dopo Maria Carolina d'Asburgo, torniamo indietro fino al XII secolo, in Sicilia, nel “regno del sole” ( John Julius Norwick, il regno nel sole, ed. Mursia 1970).
Andiamo presso la raffinata e colta Corte di Palermo, istituita da Ruggero II, il Normanno, fondatore del regno di Sicilia e Napoli.
Tutto ebbe inizio con Ruggero I°, Conte di Sicilia, e il fratello Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e di Calabria. Gli Hauteville, italianizzati in Altavilla, venivano dalla Normandia, una famiglia numerosa, arrivati nel sud della penisola, in Puglia, verso il 1040, vagabondi e mercenari, e trasformatisi presto in conquistatori.
Approfittando delle guerre intestine tra impero d'oriente e staterelli italiani e Arabi in Sicilia, soli contro tutti, i Normanni combatterono contro cinque o sei bandiere, cambiandole spesso, come in un film di avventure, fu un' epopea iniziata come banditi e finita come Re, duchi e principi. La Sicilia , Ruggero I, l’aveva conquistata nel 1061 con la forza delle armi, togliendola agli Arabi, che erano lì da circa un paio di secoli, si era autonominato “gran Conte”, e l’aveva lasciata ai figli.
Costanza d'Altavilla
Ruggero II era appena il terzogenito: succeduto al padre per la morte prematura dei fratelli, dopo anni di lotte, aveva posto fine al Ducato autonomo di Napoli nel 1140, era riuscito a unificare sotto il suo governo tutto il meridione della penisola, ed era diventato Re di Sicilia. La capitale fu fissata a Palermo, il regno ben presto assunse la supremazia navale nel Mediterraneo, e fu la base di partenza per le crociate, invidiato e desiderato da tutti.
Ruggero, come era normale, si preoccupò della successione al trono ed ebbe, in prime nozze, sei figli di cui i primi quattro maschi morti prima del padre, in seconde nozze, un figlio morto alla nascita insieme alla madre, e infine, in terze nozze, nel mese di novembre 1154, una figlia femmina che egli non conobbe perché morto prima, a febbraio dello stesso anno. Alla bambina fu imposto il nome di Costanza.
A Ruggero successe il quinto figlio maschio, Guglielmo, nato nel 1131, che fu detto il Malo: sotto il suo regno fu costruito a Napoli castel Capuano. A lui successe nel 1166 il figlio chiamato anche Guglielmo ricordato come uno dei monarchi normanni più benvoluto dai sudditi, per la correttezza nell'esercizio delle funzioni ed il rispetto per le leggi ed il popolo, per l'istruzione e la mitezza d'indole: per questo fu chiamato il Buono.
Egli sposò il 13 febbraio 1177 Giovanna Plantageneto, che aveva appena dodici anni, sorella di Riccardo cuor di leone.
Viveva nella raffinata corte palermitana, anche se un pò in disparte, la principessa Costanza, l'ultima figlia di Ruggero, sorella di Guglielmo I e zia del Guglielmo il buono. A trent'anni non erano previste per lei ipotesi o possibilità matrimoniali né alcuna possibilità di una successione al trono.
Molti storici si sono chiesti come mai, in una epoca in cui le donne si sposavano a dodici anni, diventavano madri a quindici e a venti erano già morte o rottami, Costanza non si sia sposata prima, malgrado l’alto rango e il fatto di essere comunque un buon partito. Si disse che la donna aveva interesse per la vita monastica, e ci credettero in molti compreso Dante Alighieri che la include nel canto III del Paradiso, ma l'ipotesi non è comprovata però da alcun riscontro.
La sua vita comunque cambiò quando per porre fine ai contrasti da anni esistenti tra Impero, rappresentato da Federico Barbarossa e Regno di Sicilia rappresentato da Guglielmo, si arrivò nel 1184 a un trattato di pace, e fu richiesta in garanzia la mano di questa solitaria Principessa.
Fu perciò deciso il fidanzamento tra il giovane Enrico, figlio del Barbarossa, di 20anni, e la trentunenne Costanza d'Altavilla. Due anni dopo, il 27 gennaio 1186, a Milano fu celebrato il matrimonio.
La principessa normanna così, dalla calda Palermo dovette trasferirsi nelle barbare langhe tedesche, e si trovò proiettata verso una vita diversa da quella vissuta fino ad allora. Nessuna possibilità di successione al trono di Sicilia era ipotizzabile, finché invece nel 1189 si verificò l'impensabile e l'incredibile.
Quell'anno Guglielmo morì, aveva 36 anni e non aveva eredi, e anche la moglie, Giovanna non visse molto più di lui, morì nel 1199 a trentaquattro anni.
Il Regno era in pericolo per la mancanza di un erede, ma ci si era dimenticati di Costanza, l'ultima figlia di Re Ruggero,
La morte del nipote apriva a lei, e al marito diventato intanto Imperatore, - Barbarossa era morto nel 1190 – l' imprevista strada del trono di Sicilia. Costanza in quel momento era l'unica erede legittima e diretta vivente, di Ruggero II.
Ma l' aristocrazia e il clero siciliano, appoggiati anche dal Papato si opposero per la presenza del marito tedesco; essi non amavano i tedeschi e la loro politica, si ribellarono alla sola idea e elessero Re Tancredi, cugino di Guglielmo II, nipote di Ruggero II, unico discendente maschio, per quanto illegittimo, di stirpe normanna.
Ovviamente Costanza, ora Imperatrice. ma soprattutto il marito Enrico, si oppose a questa elezione, rivendicando il proprio diritto ereditario. Perciò, nel 1191, partìrono per la conquista della Sicilia, attraversando l'Italia, L'esercito tedesco, ingrossato da altre truppe di Stati italiani ghibellini, fu fermato davanti alle mura di Napoli, che erano imprendibili e ben difese. Per giunta, a causa di una pestilenza, fu decimato e si fermò nei pressi di Salerno e da lì dovette far rientro in Germania.
Preso da questioni tedesche, l'imperatore abbandonò momentaneamente il problema siciliano, fino a quando nel 1194 il re Tancredi morì e gli successe un bambino di nove anni, Guglielmo III, con la reggenza della madre, Sibilla di Medania.
Quell'anno Costanza era incinta, erano trascorsi ben nove anni di matrimonio, aveva ormai 40 anni, una età all'epoca molto avanzata, ed era già molto se era ancora viva, visto che i suoi fratelli e nipoti erano morti giovani, Molti non credevano alla gravidanza di Costanza. Nacquero voci, dicerie e dubbi sia sulla reale madre che sul padre. Il nascituro sarebbe stato addirittura l'Anticristo
Ciò nonostante, ella si mise in viaggio per raggiungere la Sicilia. Lungo il cammino però Costanza dovette fermarsi per evitare problemi per il prossimo parto.
Enrico, che era un violento e sanguinario, con il grosso dell'esercito proseguì l'avanzata, massacrando e uccidendo tutti quelli che si opponevano, conquistò finalmente Napoli e ne abbattè le mura, si imbarcò e arrivò a Palermo già fiaccata e sottomessa, il 20 novembre.
Costanza con il figlio Federico
Il 25 dicembre del 1194 Enrico, abusando della sua posizione, fu incoronato re di Sicilia nella cattedrale di Palermo, e Costanza se pur lontana divenne Regina di Sicilia, alla presenza di Sibilla e il piccolo re Guglielmo, ultimo della stirpe d'Altavilla, che dopo pochi giorni saranno prima deportati in Germania e poi barbaramente uccisi. Costanza in quei giorni aveva altro da pensare, stava partorendo, ma dopo non mosse un dito né sprecò una parola per tentare di salvare suo nipote e la madre. Secondo Pasquale Hamel, storico e saggista palermitano ( La fine del regno, Nuova Ipsa editore 2012), Costanza “ appare una donna per nulla debole, affascinata da suo sposo giovane e a lui devota al punto da approvarne le ignominiose feroci repressioni”.. e non solo, Costanza sopportò anche che Enrico si facesse incoronare Re di Sicilia, mentre era solo lei a poter essere incoronata Regina legittima e il marito al massimo poteva essere principe consorte.
Giovanni Villani storico del secolo successivo scriveva: “Quando la 'mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s'avea sospetto in Cicilia e per tutto il reame di Puglia, che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v'andasse a vederla; e molte ve n'andarono e vidono, e però cessò il sospetto»
Ci sono alcune imprecisioni, come il fatto che non era Palermo, ma Jesi, nelle Marche , mentre sembra vero l'episodio relativo all'allestimento di un tendone al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì pubblicamente, sotto gli sguardi delle donne maritate per dimostrare la propria maternità al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del figlio. Il maschietto fu chiamato Federico Ruggero.
Costanza regnò dal 1194 insieme al consorte, ma da sola dal 1197 alla morte di Enrico: fu la prima donna, Regina legittima del regno del sud, per trovare un’altra donna al comando del regno passeranno quasi duecento anni.
Si trovò con un figlio di soli 4 anni ed una corte disunita ed infida, nella quale non era ben vista poiché considerata da molti come traditrice del proprio popolo e della famiglia degli Altavilla.
Essendo ormai vecchia, da madre intelligente, assunse il ruolo di tutrice del piccolo Federico e reggente del regno e comprese che per garantire il trono di suo figlio era necessario scendere a patti con la Chiesa per averne la protezione dopo la sua morte. ,Mise perciò il figlio sotto la tutela di Papa e rinunciò al titolo di imperatrice del Sacro Romano Impero. Morì a quarantaquattro anni, il 27 novembre del 1198, e fu sepolta nella cattedrale di Palermo.
.Donna forte e combattiva secondo alcuni,, cosciente del proprio ruolo e dei suoi il suo potere alla Sicilia. Secondo altri traditrice del proprio popolo e della famiglia. Secondo me, più che traditrice, fu succube del marito finche questo fu in vita. E.Horst, scrittore tedesco sostiene ( Federico II di Svevia Rizzoli Ed. 1981) che morto Enrico, Costanza procedette contro i tedeschi e li bandì dal regno e altri li fece arrestare. Secondo questo autore “ Costanza aveva un unico obiettivo: ricostruire la Sicilia come regno normanno, assicurarne l'indipendenza conservandone l'eredità al figlio”.
Il piccolo Federico diventò da grande uno dei più importanti personaggi dell' epoca. Ciò che non era riuscito al padre, l'unione delle corone di Sicilia e di imperatore, riuscì a lui, Federico II di Svevia.


























Nessun commento:

Posta un commento